Per il progetto ho realizzato dei dittici e una sequenza e due video L’alba e Square.
Ne L’Alba, girato con macchina fissa, ritorna l’interesse per la ripresa del passaggio dal buio alla luce (che richiama lavori passati come Disattenzioni e Frammenti di una notte) e il risveglio della città e gli attraversamenti della piazza; in Square – girato con la macchina legata alla vita (come in Passi leggeri) – ripropongo l’idea del camminare distrattamente, senza meta con un punto di vista molto basso, quello del bambino piccolo, sempre nel passaggio dalla notte al giorno, camminando intorno al perimetro quadrato della piazza, rendendo così instabile e decentrata la visione.
Recentemente, nell’Alba, l’artista milanese Marina Ballo Charmet ha girato per cinquanta minuti, da un punto fisso, il piazzale della cattedrale (il Duomo) di mattina presto, una domenica d’inverno. La facciata e la terra bagnata scompaiono gradualmente, dei passanti isolati attraversano la piazza. La tensione contemplativa attiene all'interazione tra la pienezza pittorica del telaio e la porosità ai bordi della «vista».
Jean- François Chevrier, Herzog & De Meuron,Agir, contempler, catalogo (Musée Unterlinden, Colmar) Musée Unterlinden, Colmar, pp. 146-147.