lingueitalianoNel Peloponneso (2012-2013)Ho cercato di rendere visibile il rapporto tra cultura, artefatti e natura partendo da un’azione semplice come quella di “camminare” all’interno di un luogo, un po’ senza meta, come alla deriva, seguendo il filo di una tradizione legata al camminare che attraverso il situazionismo e la land art risale sino al dada.La luce del Peloponneso e l’idea proprio del camminare, all’interno, in mezzo alle erbe, ai cespugli, agli odori, ai rumori, al silenzio. Volevo fare quasi una “mappatura” geografica attraverso la registrazione, per presentare il luogo nella sua neutralità. Cercavo, con il camminare “all’interno”, il senso del luogo oggi, l’insieme di rovine e natura che non è il luogo com’era un tempo e neanche la ricostruzione mentale di quello che era: è un’altra cosa. / ingleseNel Peloponneso (2012-2013)I tried to make the relationship between culture, artifacts and nature visible, beginning with a simple action like “walking” through a space, rather aimlessly, drifting, following the thread of a walking-based tradition that goes back to Dada, passing through situationism and land art.The light of the Peloponnese gives just this sort of idea of “walking through”, amid grass and shrubs and aromatic plants, noises and silence. I wanted to make a sort of geographic “mapping” by recording it, to present the place in all its neutrality. With this “walking through,” I was looking for the sense of the place today, the combination of ruins and nature that isn’t as it once was, nor is it the mental reconstruction of what was: it’s something else. Cliccare sull'immagine per aprire la gallery